Essere genitore significa saper dare ai nostri figli: amore, attenzione, cura, riconoscimento, rispetto, fiducia, sicurezza. Tutti noi sappiamo che fare questo in modo naturale, semplice e spontaneo è spesso difficile perché le ferite che ci portiamo dietro ce lo impediscono.

Mauro Scardovelli, uno dei miei primi maestri, in questo suo video ci descrive in modo semplice quale dovrebbe essere la situazione ottimale, spesso ben lontana della realtà dei fatti.

 

 

 

 

 

 

Mauro descrive il bambino come un vaso vuoto che ha bisogno di essere riempito dai genitori con: amore incondizionato. Con la crescita del bambino il vaso si riempie, finché un giorno è pieno e quando è pieno la persona ha raggiunto la fase dell’adulto. L’adulto però non è ancora genitore[…], l’adulto è pronto ad occuparsi degli altri sono quando il suo vaso è così pieno che gli viene naturale dare[…] entrando cosi nello stato ottimale per essere genitore.

Se osserviamo le nostre storie ci rendiamo conto che per pochissimi di noi la genitorialità è arrivata in concomitanza con uno stato psichico ottimale ecco perché io parlo di noi come genitori imperfetti. Ognuno di noi si porta dietro delle ferite, delle parti ancora bambine e bisognose di amore, che interferiscono con un espressione efficace di genitorialità.

Questo succede ogni volta che ci arrabbiamo, che abbiamo paura, che non riusciamo a dire di no in modo efficace, che non riusciamo ad ascoltare, che giudichiamo e in mille altre occasioni.

La bella notizia è che se diventiamo consapevoli di questi meccanismi possiamo curare le nostre ferite e permettere al nostro talento di genitori di esprimersi in tutto il suo splendore. Durante le sezioni di coaching insegno ai miei coachee a contattare quell’infinita fonte di amore che è dentro ciascuno di noi per colmare il proprio vaso e poter poi DARE in modo naturale e facile.

 

Cosa posso fare da subito?

C’è un esercizio che io utilizzo su di me e che propongo spesso ai miei allievi che viene dall’ Ho’oponopono, un’antica metodologia Hawainana risalente ai Lemuriani. Ho’oponopono significa Fare la cosa giusta, Mettere le cose al posto giusto (“Fare” Ho’o, il “giusto” pono). E’ un metodo semplice per ritornare all’unità, alla pace interiore e all’armonia. Ci permette di riconnetterci con il nostro Sè superiore, la nostra anima, il nostro maestro interiore, (chiamalo come vuoi), centrarsi, ritrovare uno stato di armonia ed equilibrio, modificare e plasmare la realtà.

Ogni volta che qualcosa ti disturba, che senti di essere in disarmonia fai questo:

  1. Fai 5 respiri profondi
  2. Pensa al problema e cerca nel tuo cuore in che modo, con le tue ferite, i tuoi limiti, hai contribuito a crearlo. Il nostro contributo potrebbe essere un giudizio, un comportamento o uno stato emotivo.
  3. Pronuncia dentro ti te queste 4 frasi magiche:
    – mi dispiace
    – perdonami
    – ti amo
    – grazie
  4. Ringrazia, affidati e lascia andare.

Io quando ne sento la necessità ripeto questi passaggi anche più volte al giorno.

Buona vita!